giovedì 26 maggio 2016

Ernst Ludwig Kirchner


Ernst Ludwig Kirchner è un pittore, scultore e incisore tedesco, nato nel 1880 ad Aschaffenburg, in Baviera. È considerato uno dei padri dell’Espressionismo, corrente artistica dei primi anni del Novecento che cerca di svincolarsi dalle regole del passato per esprimere con più efficacia le tensioni emotive e psicologiche dell’uomo, che al contrario dell’ impressionismo, non riporta quello che vede il pittore a prima vista, bensì quello che il paesaggio trasmette al pittore, tutte le emozioni che gli scatena, riportate su tela.

Fin da giovane si appassiona alla pittura e alla scultura e si interessa particolarmente all’arte primitiva e africana, alla pittura tedesca del Cinquecento, alle stampe giapponesi, alla scultura nera e polinesiana, e ad autori  suoi contemporanei come Paul Gauguin e Vincent van Gogh. Tra il 1901 e il 1905 studia architettura a Dresda e intanto frequenta un laboratorio di pittura a Monaco.
Dopo aver studiato architettura, comincia a dipingere e nel 1905 fonda il gruppo «Die Brucke» (il Ponte) insieme a Karl Schmidt-Rottluff, Fritz Bleyl ed Erich Heckel. Scelgono questo nome perché intendono gettare un ponte verso quegli elementi artistici allora in fermento che si contrappongono all’arte dominante del tempo. Qualche anno dopo aderiscono al gruppo anche Emil Nolde, Max Pechstein e Otto Mueller.

Nel 1910 aderisce alla Nuova Secessione di Berlino e l’anno seguente   vi si trasferisce e insieme a Pechstein fonda una scuola artistica che però non ha alcuna fortuna. Dopo diversi allontanamenti da parte di alcuni suoi amici pittori, nel 1913 Kirchner scioglie il gruppo «Die Brucke».
In questo periodo le opere di Kirchner, soprattutto paesaggi e ritratti, sono caratterizzate da forme semplificate, contorni marcati e colori accesi stesi in uno spazio non naturalistico: uno stile simile a quello dei Fauves, carico di vitalità istintiva. Solo dopo il 1911  i contorni delle sue figure si deformano diventando sempre più spigolosi.


Da questo momento comincia il declino fisico e psicologico di questa singolare figura di artista. L’anno successivo, allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, parte volontario per il fronte, ma l’esperienza della guerra lo distrugge nel profondo. Nel 1917 viene congedato per insanità mentale. Gli amici lo portano in Svizzera, a Davos. Qui recupera parte della sua lucidità, ma l’equilibrio interiore è ormai minato.Nel 1937 i suoi quadri vengono esposti nella mostra voluta dai nazisti sull’«arte degenerata». L’anno successivo Kirchner si toglie la vita.

 












    




                                                                                                 MIA MOLINELLI                                                                                         

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