Diario Terza C Riano
venerdì 1 luglio 2016
domenica 29 maggio 2016
Fauves
Il Fauvismo è un movimento
pittorico francese, nato a Parigi nel 1905 e sciolto nel 1907, i cui principali
esponenti sono: Henri Matisse, Andrè Derain, Maurice
de Vlaminck.
Il termine "Fauves" fu utilizzato per la prima volta nel 1905 dal critico francese Louis Vauxcelles, per sottolineare, in senso spregiativo, l'uso "selvaggio" del colore di alcuni pittori che esponevano in quell'anno le loro opere al Salon dè Automne, a Parigi.
Il Fauvismo fu il primo dei grandi movimenti d'avanguardia dell'arte europea nel periodo di sperimentazione, che si ebbe tra la fine del XIX secolo e la prima guerra mondiale.
La nascita del Fauvisme
Il termine "Fauves" fu utilizzato per la prima volta nel 1905 dal critico francese Louis Vauxcelles, per sottolineare, in senso spregiativo, l'uso "selvaggio" del colore di alcuni pittori che esponevano in quell'anno le loro opere al Salon dè Automne, a Parigi.
Il Fauvismo fu il primo dei grandi movimenti d'avanguardia dell'arte europea nel periodo di sperimentazione, che si ebbe tra la fine del XIX secolo e la prima guerra mondiale.
La nascita del Fauvisme
Gli artisti che fecero parte
della nuova corrente, erano già presente nel panorama della pittura francese da
alcuni anni, ma i loro nomi divennero famosi soprattutto a partire dal 1905.
Il Fauvismo in pochi anni portò polemicamente alle estreme conseguenze i germi di rinnovamento insiti nelle precedenti esperienze artistiche di pittori come Paul Gauguin e Vincent Van Gogh, compreso il taglio visivo degli Impressionisti e dall'influenza del fenomeno del primitivismo e dell'esotismo affermatisi proprio in quegli anni.
Nel1907 l 'avventura del Fauvismo poteva definirsi
conclusa: i capofila del movimento proseguirono distintamente il loro cammino
artistico.
La tecnica ed i colori del Fauvisme
Il Fauvismo in pochi anni portò polemicamente alle estreme conseguenze i germi di rinnovamento insiti nelle precedenti esperienze artistiche di pittori come Paul Gauguin e Vincent Van Gogh, compreso il taglio visivo degli Impressionisti e dall'influenza del fenomeno del primitivismo e dell'esotismo affermatisi proprio in quegli anni.
Nel
La tecnica ed i colori del Fauvisme
I colori primari furono usati in funzione
decisamente antinaturalistica, alberi viola e figure umane rosse, scelti ed
accostati liberamente ed arbitrariamente secondo una coerenza insita
esclusivamente nell'armonia della composizione.
La prospettiva viene ignorata ed il senso della profondità prodotto dalla visione di scorcio su un piano unico e dal contrasto cromatico.
Quello che contava per i Fauves non era il significato dell'opera, il chiaroscuro o la prospettiva, ma la semplificazione delle forme, l'immediatezza e il colore.
I dipinti dei Fauves attirarono derisione ed insulti; il critico Camille Mauclair (1872-1945), per esempio, scrisse che "Un barattolo di pittura è stato lanciato in faccia al pubblico".
Ma ci furono anche recensioni favorevoli. Gertrude e Leo Stein comprarono il quadro che attirava i peggiori insulti: Donna con cappello di Matisse.
La prospettiva viene ignorata ed il senso della profondità prodotto dalla visione di scorcio su un piano unico e dal contrasto cromatico.
Quello che contava per i Fauves non era il significato dell'opera, il chiaroscuro o la prospettiva, ma la semplificazione delle forme, l'immediatezza e il colore.
I dipinti dei Fauves attirarono derisione ed insulti; il critico Camille Mauclair (1872-1945), per esempio, scrisse che "Un barattolo di pittura è stato lanciato in faccia al pubblico".
Ma ci furono anche recensioni favorevoli. Gertrude e Leo Stein comprarono il quadro che attirava i peggiori insulti: Donna con cappello di Matisse.
Martina Mazzi
Take me to church
E' una di quelle canzoni che hanno, nel destino, il successo.
Non importa quanto tempo sia necessario perché debba esplodere a livello
internazionale: prima o poi avverrà. Ed è stato proprio così, per il brano di
Hozier, sempre più ascoltato e scoperto negli ultimi mesi, grazie alle rotazioni
radiofoniche, al passaparola e alle charts di tutto il mondo. Ma, in questo
post, vogliamo darvi qualche curiosità in più sul brano e sul significato del
testo.
1. Pubblicata in Irlanda a settembre 2013, ha debuttato al
primo posto su iTunes e alla numero 2 nella classifica ufficiale dei singoli
più venduti.
2. Parlando dell'amore, Hozier ha dichiarato: "
"Ho trovato l'esperienza di innamorarsi o essere innamorati come una
morte, una morte di tutto quanto. E' come guardare te stesso morire in un modo
meraviglioso e per un momento brevissimo- se ti vedi per un attimo attraverso
gli occhi degli altri - vedi svanire tutto quello che credevi di te stesso,
morte e rinascita"
3. Il video ufficiale che accompagna il brano ha attirato
molta attenzione mediatica. E' stato diretto da Brendan Canty e critica la
repressione delle persone omosessuali in Russia: "Crescere in Irlanda, la
Chiesa è sempre lì - l'ipocrisia, la codardia politica. Il video ha lo stesso
tema - un'organizzazione che mina l'umanità.
4. Il pezzo è stato scritto in seguito a una rottura con la
sua prima fidanzata: questo è sia una canzone d'amore che una contemplazione
del peccato.
5. Il
passaggio "I was born sick, but I love it. Command me to be well" è
stato ispirato dal poema Chorus Sacerdotum di Fulke Greville, drammaturgo
elisabettiano, del 1554 ("created sick, commanded to be sound").
6. Hozier ha raccontato così il significato della canzone a
The Cut: "Sessualità e orientamento sessuale - indipendentemente
dall'orientamento - è solo qualcosa di naturale. Un atto sessuale è una delle
cose più umane. Ma un'organizzazione come la Chiesa, per esempio, attraverso la
sua dottrina, pregiudicherebbe l'umanità, insegnand che l'orientamento sessuale
è un peccato o che offende Dio La canzone è sull'affermare se stessi e
rivendicare la propria umanità attraverso un atto d'amore".
7. Ha poi aggiunto che non vuole essere un attacco alla fede
o alla religione: "Venendo dall'Irlanda, ovviamente, c'è un po' di una
sbornia culturale sull'influenza della chiesa Hai un sacco di gente in giro con
un grosso peso nel cuore e una delusione, e che trasportano da generazione in
generazione. Ma la canzone è solamente un'affermazione di sé, un recupero
dell'umanità indietro per qualcosa che è più naturale e utile".
8. Il pezzo è stato usato come spot televisivo per Beats con
la superstar LeBron James mentre torna a casa, nella sua città natale, in Ohio.
E una voce fuori campo
esclama: "Don't ever forget where you came from".
9. E' la canzone con la parola "Church" nel titolo
con il miglior risultato della storia nella Billboard Hot 100. "Church of
the Poison Mind" dei Culture Club ha raggiunto la posizione # 10 nel 1983
ed è stato il precedente miglior risultato.
10. Dall'inizio del 2014, su Spotify, è stata ascoltata
oltre 87 milioni di volte.
Edgar Degas
Edgar Degas (1834-1917) tra tutti i pittori impressionisti
è quello che conserva la maggiore originalità e distanza dagli altri. I suoi
quadri rimangono ancorati ad una solidità formale assente negli altri pittori.
Ciò fu, probabilmente, originato dalla sua formazione giovanile che lo portava
ad essere un pittore più borghese degli altri. Degas era infatti figlio di un
banchiere e compì, a differenza di altri suoi amici, regolari studi classici.
Viaggiò molto in Italia, suggestionato dalla pittura rinascimentale di
Raffaello e Botticelli. Nel 1862 realizzò il suo primo quadro che lo rese
famoso: «La famiglia Bellelli». In esso raffigura la famiglia della sorella
sposata ad un fiorentino di nome Bellelli. Nel quadro compaiono il marito, la
moglie e due figlie. Negli anni successivi iniziò ad uscire dal suo ambiente
borghese per frequentare il Café Guerbois dove strinse amicizia con Manet e gli
altri pittori che avrebbero formato il gruppo degli impressionisti. Fu tra i
fondatori del gruppo e fu proprio egli ad organizzare la mostra presso il
fotografo Nadar. Partecipò a tutte le otto successive mostre impressioniste,
tranne quella del 1882. Le sue differenze con gli altri impressionisti sono
legate soprattutto alla costruzione disegnata e prospettica dei suoi quadri. Le
forme non si confondono con la luce. Sono invece rese plastiche con la luce
tonale. Ciò che contraddistingue i suoi quadri sono sempre dei tagli prospettici
molto arditi. Per questi scorci si è molto parlato dell’influenza delle stampe
giapponesi, anche se appare evidente che i suoi quadri hanno una inquadratura
tipicamente fotografica. Tra i suoi soggetti preferiti ci sono le ballerine,
(che costituiscono un tema del tutto personale), e le scene di teatro. Anche in
questo, Degas coincide con l’impressionismo: la scelta poetica di dar immagine
alla vita urbana, con i suoi riti e i suoi miti, a volte borghesi, a volte
bohemiène.
Cristina Massullo
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Il Romanticismo
Il romanticismo è un movimento artistico
dai contorni meno definiti rispetto al neoclassicismo. Benché si affermi in
Europa dopo che il neoclassicismo ha esaurito la sua vitalità, ossia intorno al
1830, in
realtà era nato molto prima. Le prime tematiche che lo preannunciavano sorsero
già verso la metà del XVIII secolo. Esse, tuttavia, rimasero in incubazione
durante tutto lo sviluppo del neoclassicismo, per riapparire e consolidarsi
solo nei primi decenni dell’Ottocento. Il romanticismo ha poi cominciato ad
affievolirsi verso la metà del XIX secolo, anche se alcune sue suggestioni e
propaggini giungono fino alla fine del secolo.
Il romanticismo è un movimento che si
definisce bene proprio confrontandolo con il neoclassicismo. In sostanza,
mentre il neoclassicismo dà importanza alla razionalità umana, il romanticismo
rivaluta la sfera del sentimento, della passione ed anche della irrazionalità.
Il neoclassicismo è profondamente laico e persino ateo; per contro il
romanticismo è un movimento di grandi suggestioni religiose. Il neoclassicismo
aveva preso come riferimento la storia classica; il romanticismo, invece,
guarda alla storia del medioevo, rivalutando questo periodo che, fino ad
allora, era stato considerato buio e barbarico. Infine, mentre il
neoclassicismo impostava la pratica artistica sulle regole e sul metodo, il
romanticismo rivalutava l’ispirazione ed il genio individuale.
È da considerare, inoltre che, mentre il
neoclassicismo è uno stile internazionale, ed in ciò rifiuta le espressioni
locali considerandole folkloristiche, ossia di livello inferiore, il
romanticismo si presenta con caratteristiche differenziate da nazione a
nazione. Così, di fatto, risultano differenti il romanticismo inglese da quello
francese, o il romanticismo italiano da quello tedesco, e così via.
Il romanticismo, in realtà, a differenza
del neoclassicismo, non è uno stile, in quanto non si fonda su dei principi
formali definiti. Esso può essere invece considerato una poetica, in quanto,
più che alla omogeneità stilistica, tende alla omogeneità dei contenuti. Questi
contenuti della poetica romantica sono sintetizzabili in quattro grandi
categorie:
1. l’armonia dell’uomo nella natura
2. il sentimento della religione
3. la rivalutazione dei caratteri
nazionali dei popoli
4. il riferimento alle storie del medioevo.
Uno dei tratti più caratteristici del
romanticismo è la rivalutazione del lato passionale ed istintivo dell’uomo.
Questa tendenza porta a ricercare le atmosfere buie e tenebrose, il mistero, le
sensazioni forti, l’orrido ed il pauroso. L’artista romantico ha un animo
ipersensibile, sempre pronto a continui turbamenti. L’artista non si sente più
un borghese ma inizia a comportarsi sempre più in modo anticonvenzionale. In
alcuni casi sono decisamente asociali e amorali. Sono artisti disperati e
maledetti che alimentano il proprio genio di trasgressioni ed eccessi.
L’artista romantico è un personaggio
fondamentalmente pessimista. Vive il proprio malessere psicologico con grande
drammaticità. E il risultato di questo atteggiamento è un arte che, non di
rado, ricerca l’orrore, come in alcuni quadri di Gericault che raffigurano
teste di decapitati o nelle visioni allucinate di Goya quali «Saturno che
divora i figli».
L’arte romantica riscopre anche la sfera
religiosa, dopo un secolo, il Settecento, che era stato fortemente laico ed
anticlericale. La riscoperta dei valori religiosi era iniziata già nel 1802 con
la pubblicazione, da parte di Chateaubriand, de Il genio del Cristianesimo.
Negli stessi anni iniziava, soprattutto in Germania, grazie a von Schlegel e
Schelling, una concezione mistica ed idealistica dell’arte intesa come dono
divino. L’arte deve scoprire l’anima delle cose, rivelando concetti quali il
sentimento, il religioso, l’interiore. Il primo pittore a seguire queste
indicazioni fu il tedesco C. D. Friedrich. Questo interesse per la dimensione della
interiorità e della spiritualità umana portò, in realtà, il romanticismo a
preferire linguaggi artisti non figurativi, come la musica e la letteratura o
la poesia. Queste, infatti, sono le arti che, più di altre, incarnano lo
spirito del romanticismo.
giovedì 26 maggio 2016
Jean Michel Basquiat
Jean Michel Nato a New York il 22 dicembre 1960, Basquait ha avuto una carriera rapidissima, ma non per questo poco incisiva. Ha infatti lasciato più di mille disegni e altrettanti dipinti. Nei suoi primi anni dipingeva in strada con Al Diaz firmandosi con il nome Samo (acronimo di "SAMe Old shit").
Nel 1981 partecipa alla retrospettiva "New York/New Wave", insieme ad altri artisti come Robert Mapplethorpe, Keith Haring, Andy Warhol e Kenny Scharf.
La prima mostra personale di Jean-Michel fu organizzata nel marzo del 1982 a Modena e, contemporaneamente a New York nella galleria di Annina Nosei.
Nel 1983 strinse una forte amicizia con Andy Warhol - conosciuto già anni prima -, il quale lo aiuta a sfondare nel mondo dell'arte. Purtroppo nei suoi anni di attività si avvicinò anche alla droga, e la morte di Warhol nel 1987, avvenuta in seguito ad alcune complicazioni sorte dopo un intervento chirurgico, contribuì ad aggravare la situazione. Morì per overdose di eroina a soli 27 anni il 12 agosto 1988.
Basquiat è stato definito da alcuni il Picasso nero (Black Picasso) ma questa definizione è stata definita dall'artista stesso da un lato lusinghiera, ma dall'altro anche avvilente.
Ernst Ludwig Kirchner
Ernst Ludwig Kirchner è un pittore, scultore e incisore
tedesco, nato nel 1880 ad Aschaffenburg, in Baviera. È considerato uno dei
padri dell’Espressionismo, corrente artistica dei primi anni del Novecento che
cerca di svincolarsi dalle regole del passato per esprimere con più efficacia
le tensioni emotive e psicologiche dell’uomo, che al contrario dell’
impressionismo, non riporta quello che vede il pittore a prima vista, bensì
quello che il paesaggio trasmette al pittore, tutte le emozioni che gli
scatena, riportate su tela.
Dopo aver studiato architettura, comincia a dipingere e nel
1905 fonda il gruppo «Die Brucke» (il Ponte) insieme a Karl Schmidt-Rottluff,
Fritz Bleyl ed Erich Heckel. Scelgono questo nome perché intendono gettare un
ponte verso quegli elementi artistici allora in fermento che si contrappongono
all’arte dominante del tempo. Qualche anno dopo aderiscono al gruppo anche Emil
Nolde, Max Pechstein e Otto Mueller.
Nel 1910 aderisce alla Nuova Secessione di Berlino e l’anno
seguente vi si trasferisce e insieme a
Pechstein fonda una scuola artistica che però non ha alcuna fortuna. Dopo
diversi allontanamenti da parte di alcuni suoi amici pittori, nel 1913 Kirchner
scioglie il gruppo «Die Brucke».
Da questo momento comincia il declino fisico e psicologico
di questa singolare figura di artista. L’anno successivo, allo scoppio della
Prima Guerra Mondiale, parte volontario per il fronte, ma l’esperienza della
guerra lo distrugge nel profondo. Nel 1917 viene congedato per insanità
mentale. Gli amici lo portano in Svizzera, a Davos. Qui recupera parte della
sua lucidità, ma l’equilibrio interiore è ormai minato.Nel 1937 i suoi quadri
vengono esposti nella mostra voluta dai nazisti sull’«arte degenerata». L’anno
successivo Kirchner si toglie la vita.
MIA MOLINELLI
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