Ernst Ludwig Kirchner è un pittore, scultore e incisore
tedesco, nato nel 1880 ad Aschaffenburg, in Baviera. È considerato uno dei
padri dell’Espressionismo, corrente artistica dei primi anni del Novecento che
cerca di svincolarsi dalle regole del passato per esprimere con più efficacia
le tensioni emotive e psicologiche dell’uomo, che al contrario dell’
impressionismo, non riporta quello che vede il pittore a prima vista, bensì
quello che il paesaggio trasmette al pittore, tutte le emozioni che gli
scatena, riportate su tela.
Dopo aver studiato architettura, comincia a dipingere e nel
1905 fonda il gruppo «Die Brucke» (il Ponte) insieme a Karl Schmidt-Rottluff,
Fritz Bleyl ed Erich Heckel. Scelgono questo nome perché intendono gettare un
ponte verso quegli elementi artistici allora in fermento che si contrappongono
all’arte dominante del tempo. Qualche anno dopo aderiscono al gruppo anche Emil
Nolde, Max Pechstein e Otto Mueller.
Nel 1910 aderisce alla Nuova Secessione di Berlino e l’anno
seguente vi si trasferisce e insieme a
Pechstein fonda una scuola artistica che però non ha alcuna fortuna. Dopo
diversi allontanamenti da parte di alcuni suoi amici pittori, nel 1913 Kirchner
scioglie il gruppo «Die Brucke».
Da questo momento comincia il declino fisico e psicologico
di questa singolare figura di artista. L’anno successivo, allo scoppio della
Prima Guerra Mondiale, parte volontario per il fronte, ma l’esperienza della
guerra lo distrugge nel profondo. Nel 1917 viene congedato per insanità
mentale. Gli amici lo portano in Svizzera, a Davos. Qui recupera parte della
sua lucidità, ma l’equilibrio interiore è ormai minato.Nel 1937 i suoi quadri
vengono esposti nella mostra voluta dai nazisti sull’«arte degenerata». L’anno
successivo Kirchner si toglie la vita.
MIA MOLINELLI
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.