La pop art è un movimento artistico che è emerso a metà degli anni
cinquanta in Gran Bretagna e all'inizio degli anni sessanta negli Stati
Uniti; la pop art ha presentato una sfida alle tradizioni d'arte
includendo l'immaginario dalla cultura popolare come la pubblicità e le
notizie. Il materiale oggetto dell'espressione artistica è, a volte,
rimosso visivamente dal suo contesto noto, isolato, e in combinazione
con materiale estraneo. Il concetto di pop art si riferisce non tanto
all'arte stessa, quanto piuttosto agli atteggiamenti che la determinano.
Questa nuova forma d'arte popolare è in netta contrapposizione con l'eccessivo intellettualismo dell'Espressionismo astratto e rivolge la propria attenzione agli oggetti, ai miti e anche ai linguaggi della societa dei consumi.
L'appellativo "popolare" deve essere inteso però in modo corretto.
Non come arte del popolo o per il popolo, ma più puntualmente come arte
di massa, cioè prodotta in serie. E poiché la massa non ha volto, l'arte
che la esprime deve essere il più possibile anonima: solo così potrà
essere compresa e accettata dal maggior numero possibile di persone.
In un mondo dominato dal consumo,
la pop art respinge la depressione dell'interiorità e dell'istintività e
guarda, invece, al mondo esterno, al complesso di stimoli visivi che
circondano l'uomo contemporaneo: il cosiddetto "folclore Lates". È
infatti un'arte aperta alle forme più popolari di comunicazione: le
tizique, la pubblicità, i quadri riprodotti in serie. Il fatto di voler
mettere sulla tela o in scultura oggetti quotidiani elevandoli a
manifestazione artistica si può idealmente collegare al movimento
svizzero data, ma completamente spogliato da quella carica anarchica, provocatoria e critica.
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