Wassily Kandinsky è stato un grande pittore russo,
considerato il primo artista ad aver dipinto opere completamente astratte.
Nacque a Mosca il 16 dicembre 1866, 148 anni fa, e morì a Neuilly-sur-Seine, in
Francia, nel 1944: nelle sue opere utilizzava il colore seguendo stili e
tecniche all’epoca ancora in larga parte inesplorate. Cominciò tardi a
dipingere: produsse i suoi primi disegni (schizzi e studi anatomici) quando
aveva trent’anni. Una delle frasi più famose
e citate di Wassily Kandinsky è contenuta nel suo saggio Lo Spirituale nell’arte, del
1911: «Il colore è la tastiera, gli occhi sono il martelletto, l’anima è un
pianoforte con molte corde. L’artista è la mano che suona, toccando un tasto o
l’altro, per provocare vibrazioni nell’anima”. Oggi viene celebrato dal motore
di ricerca Google, con un
doodle.
Durante l’infanzia visse a
Odessa. Kandinsky si iscrisse all’Università di Mosca, e studiò Economia e
Legge. Ebbe successo nella sua professione: gli fu infatti offerta la cattedra
di Diritto Romano all’Università di Dorpat, che rifiutò.
Nel 1896 Kandinsky si
stabilì a Monaco, e studiò prima nella scuola privata di Anton Azbe e poi all’Accademia delle Belle Arti.
Tornò a Monaco nel 1914, dopo l’inizio della Prima guerra mondiale.
Kandisky era in disaccordo con le teorie ufficiali sull’arte della Mosca comunista: nel 1921 tornò in Germania, dove insegnò arte e architettura alla scuola del Bauhaus, finché nel 1933 non fu chiusa dal regime nazista. Si trasferì quindi in Francia, dove rimase per il resto della sua vita e dove produsse la maggior parte delle sue opere più importanti. Nel 1939 acquisì la cittadinanza francese; nel 1944 morì a Neully-sur-Seine. Nel 1912 si tenne a Berlino la prima mostra personale di Kandinsky, e nel 1913 una sua opera fu esposta a New York. Allo scoppio della Prima guerra mondiale tornò in Russia, e rimase a Mosca fino al1921. A partire dalla Rivoluzione d’ottobre,
svolse un lavoro amministrativo per il Commissariato del Popolo per l’Educazione:
tra i progetti che doveva seguire c’erano la fondazione di musei e la riforma
del sistema scolastico delle Scuole d’Arte.
Kandisky era in disaccordo con le teorie ufficiali sull’arte della Mosca comunista: nel 1921 tornò in Germania, dove insegnò arte e architettura alla scuola del Bauhaus, finché nel 1933 non fu chiusa dal regime nazista. Si trasferì quindi in Francia, dove rimase per il resto della sua vita e dove produsse la maggior parte delle sue opere più importanti. Nel 1939 acquisì la cittadinanza francese; nel 1944 morì a Neully-sur-Seine. Nel 1912 si tenne a Berlino la prima mostra personale di Kandinsky, e nel 1913 una sua opera fu esposta a New York. Allo scoppio della Prima guerra mondiale tornò in Russia, e rimase a Mosca fino al
Tra il 1922 e il 1933 insegnò
alla scuola del Bauhaus, prima a Weimar, e poi, dopo il trasferimento della
scuola, a Dessau. In quegli anni conobbe e diventò amico di Paul Klee e
pubblicò il suo secondo più importante saggio: Punto
e linea sul piano. Quando il nazismo arrivò al potere, Kandinsky fu
accusato di bolscevismo e costretto ad abbandonare il paese. Si trasferirì a
Neuilly-sur-Seine, un sobborgo di Parigi.
Nel 1937 a Monaco si tenne la
celebre mostra sull’Arte Degenerata: alla mostra erano esposte circa 50 opere
di Kandinsky, che vennero poi vendute a basso costo ad acquirenti stranieri.
Partecipò nel 1938 alla mostra Abstracte Kunst ad Amsterdam, e nel 1942 dipinse
la sua ultima grande tela “Tensions dèlicates”. Morì nel 1944 a Neuilly-sur-Seine.
Ilaria Vergari
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