domenica 8 maggio 2016

Graffittismo

Jean-Michel Basquiat (New York, 22 dicembre 1960 – New York, 12 agosto 1988) è stato un writer e pittore statunitense.
È stato uno dei più importanti esponenti del graffitismo americano, riuscendo a portare, insieme a Keith Haring, Jean-Michel Basquiat nacque a Brooklyn,  il 22 dicembre del 1960 da padre haitiano, il contabile Gérard Basquiat (n. 1930), e da madre statunitense di origini portoricane. Basquiat inizia a manifestare interesse per il disegno fin da quattro anni, ispirato dai cartoni animati televisivi. Un amore per l'arte trasmessogli dalla madre, la quale lo accompagna spesso al Brooklyn Museum, al Metropolitan Museum ed al Museum of Modern Art di New York.

Nel 1968 viene investito da un'autovettura durante il mese di degenza al King's County, la madre gli regala il testo di anatomia Gray's Anatomy di Henry Gray, che lo influenzerà molto: nelle sue opere riporterà poi molti elementi anatomici.  Quando Jean-Michel ha sette anni i genitori Matilde e Gérard divorziano. Nel 1975 scappa di casa e va a dormire su una panchina pubblica: arrestato per vagabondaggio, l'anno seguente inizia a frequentare la City-as-School a Manhattan, per ragazzi dotati a cui non si addice il tradizionale metodo didattico. È lì che nel 1977, a 17 anni, stringe amicizia con Al Diaz, un giovane graffitista che operava sui muri della Jacob Riis, a Manhattan. Insieme all'amico, Basquiat acquista piena consapevolezza della propria vocazione artistica, i due iniziano a fare uso di droghe pesanti, ed iniziano a produrre graffiti per le strade di New York firmandosi come SAMO, acronimo di "SAMe Old shit", propagandando con bomboletta spray e pennarello indelebile idee ermetiche, rivoluzionarie ed a volte insensate, come "SAMO© SAVES IDIOTS". Nonostante questo sodalizio Basquiat non utilizzerà mai più il nome 'SAMO' poiché muore il suo amico. 


    Artista: jean Michel Basquiat
    titolo: Irony of negro policeman



Keith Haring

Keith Haring (Reading, 4 maggio 1958 – New York, 16 febbraio 1990) è stato un pittore e writer statunitense. È stato uno degli esponenti più singolari del graffitismo di frontiera, emergendo dalla scena artistica newyorkese durante il boom del mercato dell'arte degli anni ottanta insieme ad artisti come Jean-Michel Basquiat: i suoi lavori hanno rappresentato la cultura di strada della New York di quei decenni. 


Mostra una precoce predilezione per il disegno incoraggiata dal padre, disegnatore di fumetti e cartoni animati, furono proprio i personaggi dei fumetti come quelli di Walt Disney e altri eroi delle animazioni televisive a esercitare su di lui un'influenza duratura. 
Nel 1976 inizia a girare tutto il Paese in autostop, conoscendo molti artisti. Si reca a San Francisco, dove con la frequentazione della Castro Street inizia a manifestare il proprio orientamento omosessuale. Torna a Pittsburgh e si iscrive all'Università. Successivamente trova un impiego presso un locale che espone oggetti d'arte. Qui allestisce la sua prima mostra personale di disegni. Fu anche arrestato parecchie volte per aver "imbrattato" i muri 1982.
Alcune opere:  graffiti sullo zoccolo del Palazzo delle Esposizioni a Roma; sono stati cancellati nel 1992 per "ripulire" il palazzo. Graffito realizzato lungo la linea A della metropolitana di Roma, nel tratto Flaminio-Lepanto, sulle pareti trasparenti del Ponte Pietro Nenni; è stato cancellato nel 2001.
1985: interni del negozio Fiorucci a Milano; i murali in seguito sono stati strappati e venduti all'asta dalla galleria parigina Binoche.

1989: murale Tuttomondo a Pisa, su una parete esterna della chiesa di Sant'Antonio Abate; in ottimo stato di conservazione. 
Importante per la sua evoluzione futura è una retrospettiva dedicata a Pierre Alechinsky, organizzata nel 1977 dal Museum of Art di Pittsburgh. 
Nel 1978 espone le sue nuove creazioni al Pittsburgh Centre for the Arts, poi si reca a New York ed entra alla School of Visual Art. Il suo interesse personale lo avvicina ai lavori di Jean Dubuffet, Stuart Davis, Jackson Pollock, Paul Klee e Mark Tobey. È questo il periodo in cui esplode la sua popolarità: inizia a realizzare graffiti soprattutto nelle stazioni della metropolitana e la sua pop-art viene grandemente apprezzata dai giovani, tanto che i suoi lavori verranno spesso rubati dalla loro collocazione originaria e venduti a musei. Per la sua attività (illegale) di "graffitaro" viene più volte arrestato.
Nel 1980 partecipa insieme ad Andy Warhol alla rassegna artistica Terrae Motus in favore dei bambini terremotati dell'Irpinia. Occupa inoltre un palazzo in Times Square realizzando la mostra Times Square Show. 
Nel 1981 partecipa alla prima mostra organizzata alla galleria Nosei, Public Address, insieme alle opere di Jean-Michel Basquiat, Barbara Kruger e Jenny Holzer.
 Nel 1984 si reca a Bologna, invitato da Francesca Alinovi, per esporre nella mostra Arte di Frontiera. Nel 1985, a Milano, dipinge una murata nel negozio Fiorucci. 
Nel 1986 apre a New York il suo primo Pop Shop, dove è possibile comprare gadget con le sue opere e vedere gratuitamente l'artista al lavoro. È del 1986 la sua corrispondenza col critico d'arte Eraldo Di Vita di Milano, collezionista di Arte Postale.
Lo stesso anno dipinge sul muro di Berlino dei bambini che si tengono per mano. In seguito si reca nel ghetto di Harlem dove dipinge su una grande murata sulla East Harlem Drive le parole «Crack is Wack» («il crack è una porcheria»). Nel 1987 decora una parte dell'Hospital Necker di Parigi.
Nel 1988 apre un Pop Shop a Tokyo. In quell'occasione l'artista afferma: «Nella mia vita ho fatto un sacco di cose, ho guadagnato un sacco di soldi e mi sono divertito molto. Ma ho anche vissuto a New York negli anni del culmine della promiscuità sessuale. Se non prenderò l'AIDS io, non lo prenderà nessuno.» Nei mesi successivi dichiara, in un'intervista a Rolling Stone di essere stato infettato dall'HIV. Di lì a poco fonda la Keith Haring Foundation, che si propone tutt'oggi di continuare la sua opera di supporto alle organizzazioni a favore dei bambini e della lotta contro l'AIDS. Nel 1989, vicino alla chiesa di Sant'Antonio abate di Pisa, esegue la sua ultima opera pubblica, un grande murale intitolato Tuttomondo e dedicato alla pace universale.Il 16 febbraio 1990, Haring muore di AIDS all'età di 31 anni.
Nonostante la sua morte prematura, l'immaginario di Haring è diventato un linguaggio visuale universalmente riconosciuto del XX secolo, meritando, tra le altre innumerevoli esposizioni, una mostra alla Triennale di Milano conclusasi nel gennaio del 2006.





                                                                        Mattia Gigliotti

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